A ognuno
il suo sport
PERSONAL
A ognuno
il suo sport
CHI È IL PERSONAL TRAINER
COME OPERA UN PERSONAL TRAINER
Ciascuno di noi ha delle peculiarità individuali date da madre natura (genetiche) e formatesi durante il “vissuto” nel proprio ambiente.
Questi fattori sono molto importanti ai fini del raggiungimento di un dato obiettivo. Vi siete mai chiesti il perché dei tanti “abbandoni” delle palestre “commerciali” dopo qualche mese (anche meno) da parte di molti utenti? (statisticamente circa il 60%).
Ebbene, nella maggior parte dei casi i motivi sono:
- “non raggiungimento degli obiettivi che il soggetto si è prefissato”;
- “non essere seguiti”;
- “infortuni più o meno seri”.
Tutto ciò è facilmente prevedibile se ci si ricollega alla questione delle peculiarità individuali.
Come facciamo ad avere risultati e a trovare il benessere tramite protocolli rigidi applicati a tutti indistintamente? IMPOSSIBILE!
NON ESISTONO PROTOCOLLI RIGIDI CHE SI ADATTANO A CHIUNQUE.
Il ruolo del Personal Trainer è proprio quello di studiare CASO per CASO applicando le proprie conoscenze tecnico/scientifiche sul singolo cliente.
Noi non siamo medici, ma abbiamo il dovere di conoscere ed applicare materie medico/scientifiche nell’ambito del nostro ruolo. Ricordiamoci che se si lavora sul corpo umano, è ovvio e scontato che si debbano conoscere, nella maniera più approfondita possibile: anatomia, fisiologia, biomeccanica muscolo-scheletrica e degli esercizi, ecc…
Noi non facciamo diagnosi, ma dobbiamo obbligatoriamente valutare il soggetto per poterci “lavorare” nel miglior modo possibile. Il concetto generale di “standard” non dovrebbe esistere nel vocabolario di un Personal Trainer mentre invece, purtroppo, è quasi una costante nel confusionario contesto delle palestre “commerciali” dove la persona rappresenta solo un numero tra tanti.
Lo studio Method garantisce massima professionalità e specializzazione in tale settore.
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COACHING
COS’È IL COACHING
IL NOSTRO METODO
PERCHÉ RIVOLGERSI AL COACH
I BENEFICI DEL COACHING
- Aumento della consapevolezza e responsabilizzazione;
- Sviluppo di potenzialità inespresse;
- Abbattimento di barriere istintive al cambiamento e accoglimento del cambiamento;
- Gestione efficace del tempo;
- Sviluppo delle abilità decisionali;
- Avvio di processi di sviluppo personale;
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Studio
SUPPORTI
TECNICI
sportivi
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VALUTAZIONE
POSTURALE
VALUTAZIONE
POSTURALE
INTRODUZIONE
Nel 330 D.C Aristotele aveva già compreso la posizione delle parti del corpo in rapporto, tra loro così come la loro posizione in rapporto all’ambiente, ovvero la postura corporea.
Sir Charles Scott Sherrington nel suo “Integrated action of the nervous system” scrisse: “La maggior parte delle azioni riflesse espresse dai muscoli scheletrici sono posturali.”
Il sistema scheletrico del corpo umano è mantenuto in certe attitudini posturali in relazione all’orizzontalità dello sguardo, all’asse verticale; tali attitudini sono una in relazione all’altra.
Charles Bell nel 1837 si chiese: “come fa un uomo a mantenere una postura diritta o inclinata contro il vento che soffia contro di lui? È evidente che possiede un senso attraverso il quale conosce l’inclinazione del suo corpo e che ha la capacità di riaggiustare e correggere tutti gli scarti in rapporto alla verticale.
Si deve poi a :
- ROMBERG il ruolo della vista e della propriocezione podale;
- FLOURENS il ruolo del vestibolo;
- LONGET il ruolo della propriocezione dei muscoli paravertebrali;
- DE CYON il ruolo della propriocezione oculo-motrice;
- MAGNUS il ruolo della pianta del piede.
Jungmann, McClure e Backaches nel 1963 in “postural decline, aging and gravity-strain” scrissero: “Se consideriamo la postura come il risultato dell’interazione dinamica tra due gruppi di forze (la forza ambientale della gravità da un lato e la forza dell’individuo dall’altro), allora la postura non è null’altro che la forma in cui si esprime l’equilibrio di potere che esiste in qualunque momento tra questi due gruppi di forze. Dunque, qualsiasi deterioramento della postura indica che l’individuo sta perdendo terreno nella sua lotta con la forza ambientale della gravità”.
LA POSTURA
- l’occhio;
- il piede;
- il sistema cutaneo;
- i muscoli;
- le articolazioni;
- l’apparato stomatognatico (sistema occlusale e lingua);
- l’orecchio interno;
- il centro di gravità della testa che si trova a livello delle apofisi clinoidee posteriori della sella turcica dello sfenoide;
- avanti all’apofisi odontoide;
- i corpi vertebrali di C3, C4, C5;
- il promontorio sacrale;
- la metà dell’articolazione coxo-femorale;
- la metà del ginocchio;
- l’articolazione astragalo scafoidea.
- il trago dell’orecchio;
- l’articolazione acromio-claveare;
- il gran trocantere;
- la metà del condilo esterno della tibia;
- la caviglia al davanti del malleolo esterno.
- la linea bipupillare;
- la linea biacromiale;
- la linea intermammaria;
- la linea delle spine iliache antero superiori;
- la linea dei polsi.
- la linea biacromiale;
- la linea delle scapole;
- la linea bis iliaca;
- la linea glutea;
- la linea delle pliche delle ginocchia
OSSERVAZIONE E VALUTAZIONE
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